Sono partita prevenuta, diciamolo. Mi spaventava il successo clamoroso e temevo la delusione, invece, 473 pagine leggere e intense allo stesso tempo.
Una scrittura semplice, veloce, ma anche, e soprattutto, accurata ed emozionante.
Violette ti fa entrare nel suo mondo a tutta velocità e poi è un susseguirsi di viaggi emozionanti. E anche di colpi al cuore. Il capitolo 68, per chi una figlia, è veramente un pugno nello stomaco.
Una storia triste e un inno alla vita. Ricominciare anche quando si è visto l’abisso.
(Gianna Lecce)